La confezione di Kanagawa

Kanagawa – Recensione

Kanagawa è un gioco da tavolo da 2 a 4 giocatori dove dovremmo impersonare degli artisti giapponesi intenti a creare il loro capolavoro.

Occorre bilanciare pazienza e rapidità di azione per battere gli avversari in un titolo dalle dimensioni compatte ma dallo splendido colpo d’occhio e dalle meccaniche approfondite.

Come si presenta Kanagawa?

A livello estetico, Kanagawa è un vero e proprio gioiellino! Aperta la scatola troveremo la tovaglietta di bambù dipinta che funge da plancia, 15 segnalini di legno scuro e chiaro a forma di pennelli inseriti dentro un vaso, i segnalini allievo e maestro e un set di carte magistralmente illustrate in modo da richiamare l’atmosfera degli antichi dipinti giapponesi. Cosa volere di più? È un gioco che trasuda eleganza e ambientazione!

Come si gioca a Kanagawa?

Kanagawa è diviso in round ognuno a sua volta composta da più fasi.

In sintesi, sulla plancia-tovaglietta disponiamo una prima fila di carte e ogni giocatore dovrà decidere se prendere la carta di una colonna o aspettare. A questo punto disponiamo una seconda riga di carte (ma solo nelle colonne che non sono già state prese) e i giocatori sono messi di fronte alla stessa scelta; si procede così fino al terzo turno, dove i giocatori rimanenti devono per forza prendere.

Passiamo quindi alla seconda fase, dove si può decidere se utilizzare le carte pescate come “esperienza sul campo” (dando quindi la possibilità di attivare abilità speciali, punti o conoscenza pittorica di un certo tipo di paesaggio) oppure come parte del dipinto che si va a comporre. Quando tutti hanno piazzato le proprie carte si verifica se c’è la possibilità per i giocatori di conseguire un diploma (che si traduce in punti o qualche abilità extra) e poi si torna alla prima fase.

Le regole sono semplici, ma non manca la profondità tattica.

La sequenza andrà avanti in questo modo fino a raggiungere un determinato numero di carte utilizzate come parte del dipinto. Ora sommiamo i punti e stabiliamo il vincitore.

Le regole sono tutto sommato abbastanza semplici (una volta fatta una prima partita di prova il gioco procede spedito senza particolari problemi), ma vi posso garantire che la profondità tattica non manca, grazie al fatto di dover tenere conto di diversi parametri prima di decidere ogni singola mossa: prendo adesso, perché mi interessa, questa carta oppure provo ad aspettare il prossimo giro per prenderne una extra, ma con il rischio che gli avversari me la rubino? Utilizzo la carta per attivare questa abilità oppure la inserisco nel paesaggio perché contiene giusto l’elemento che mi permetterebbe di sbloccare il diploma? Prendo ora il diploma o attendo? E via dicendo. 🙂

Quali sono i difetti di Kanagawa?

Più che difetti ritengo sia da segnalare il fatto che, a mio parere, il gioco gira al meglio quando si è in tre giocatori piuttosto che in due (in quattro non ho ancora avuto modo di provarlo). Nulla di trascendentale, ma lo ritengo il suo bilanciamento migliore.

Altro da dichiarare?

Ogni partita dura in media una quarantina di minuti, quindi l’impegno è assimilabile a quello di un filler ma regala molte più soddisfazioni.

Insomma, una scatola compatta, un setup veloce, una grafica accattivante e una profondità non da poco. Cosa volete di più?



About

Da sempre appassionato di videogiochi, giochi da tavolo, fumetti, libri e cinema, ho deciso di aprire un blog dedicato a tutte queste mie manie per condividerle con spiriti affini!


'Kanagawa – Recensione' non ha ancora commenti

Commenta questo articolo con un tuo pensiero

Vuoi condividere i tuoi pensieri?

Your email address will not be published.

@2017 - Seriamente Nerd. All Rights Reserved.