La scatola del board game Zombicide Black Plague

Zombicide Black Plague – Recensione

Amate gli zombie, i videogiochi e i buoni b-movies di una volta? Avete voglia di un gioco curato ma non troppo complesso? Allora Zombicide Black Plague fa al caso vostro.

Il gioco ideale per una serata “pizza e birra” tra amici.   

Zombicide Black Plague è probabilmente uno dei punti di contatto ideali tra videogiochi e giochi da tavolo, perfetto per una serata “pizza e birra” tra amici. È un buon modo per introdurre (o tornare) al mondo dei giochi da tavolo in stile “american” (o ameritrash che dir si voglia) grazie all’ottima cura della confezione e alla buona dose di divertimento che sa portare al tavolo.

Certo, la profondità alberga da un’altra parte, ma non si vive di soli german e la forza del gioco sta nella sua flessibilità (le house rules sono incitate dal regolamento), immediatezza e colpo d’occhio.

Come si presenta Zombicide Black Plague?

Dannatamente bene verrebbe da rispondere! Aperta la scatola ci troviamo di fronte a un bello spettacolo: la grafica per le carte e le plance è estremamente fumettosa e accattivante, sono presenti tonnellate di miniature molto dettagliate (sei per gli eroi, le restanti per le diverse tipologie di mostri) e, last but not least, vi è una sorta di “quadro di comando” in plastica con cui ogni giocatore gestisce lo status del proprio personaggio.

Una volta apparecchiato fa la sua gran figura e aiuta a calare i giocatori perfettamente nell’atmosfera di gioco. Se poi volete avventurarvi nella pittura delle miniature, l’effetto sarà ancora più spettacolare. Quindi non posso far altro che applaudire l’estetica e l’atmosfera, che devono sempre essere al top per un gioco come questo.

Gli eroi di Zombicide Black Plague

come si gioca a zombicide black plague?

Semplice. Zombicide Black Plague è di base uno skirmish totalmente cooperativo: sei eroi controllati dai giocatori devono portare a termine delle missioni in uno dei dieci scenari previsti dal gioco, prima di venire travolti e sopraffatti da una marea di morti viventi, controllati da una serie di semplici regole descritte nel manuale. Nel caso si giochi in meno di sei giocatori è consigliabile suddividersi i personaggi affinché in campo ci siano sempre sei protagonisti per mantenere un bilanciamento sensato.

Il fatto che a ogni nemico ucciso si guadagnino punti esperienza per acquisire nuove abilità potrebbe far pensare a un gioco di ruolo, ma qui ci troviamo in tutt’altro territorio: si tratta infatti di un gioco da tavolo con meccaniche assimilabili agli horde mode dei videogiochi degli ultimi dieci anni (la modalità Zombie di Call of Duty, per capirsi).

Si tratta di un gioco da tavolo con meccaniche assimilabili agli horde mode dei videogiochi degli ultimi dieci anni.

Questo perché la meccanica alla base del gioco prevede il posizionamento sul tabellone di “punti generazione” da cui, a ogni turno, appariranno gli zombie con cui ci scontreremo. La quantità di mostri generati e la loro forza è legata al livello dei personaggi con la semplice formula del “più i personaggi salgono di livello, più aumenterà il numero e la forza degli zombie che dovranno affrontare”. Nella pratica, quindi, appena si inizia a giocare partirà un invisibile “conto alla rovescia” per evitare di venire sopraffatti dagli zombie che aumenteranno inesorabilmente a ogni turno.

Inoltre, il gioco è ben lieto di aumentare il numero degli zombie in campo a ogni piè sospinto, tramite regole per la generazione di zombie a ogni nuovo edificio aperto oppure la “duplicazione” degli zombie a causa della generazione di rumori multipli. Nel giro di pochi turni il caos diventerà tangibile!

Per non farsi sopraffare, occorre bilanciare bene l’utilizzo delle proprie “azioni per turno” (riassumibili in movimento, attacco o cerca) per migliorare l’equipaggiamento di base, davvero scarso, e contemporaneamente salire di livello ottenendo nuove e potenzialmente devastanti abilità.

Riassumendo: ad ogni zombie ucciso si sale di livello, a ogni passaggio di livello aumentano le abilità dei protagonisti, ma anche la difficoltà e il numero di zombie, e così via in un loop con crescendo di caos ed esagerazioni.

 

 

Quali sono i difetti di Zombicide Black Plague?

Premettendo che se odiate questa tipologia di gioco non sarà certamente questo il titolo con cui cambierete idea, va notato che se lo si gioca con continuità si sente una certa ripetitività dello schema (le missioni da portare a termine sono tutto sommato piuttosto simili le une alle altre), quindi è bene giocarlo con un gruppo affiatato ma magari alternandolo con qualcos’altro.
Inoltre, i personaggi e l’ambientazione fanno venire voglia di giocare a una vera campagna, ma le regole prevedono che tutti i personaggi tornino al “livello zero” a ogni nuova missione, frustrando questo desiderio.
È però possibile aggirare questo problema, ed eventuali mancanze per chi “vuole di più”, tramite le numerose house rules che si trovano online, oltre a tutta una serie di scenari extra disponibili direttamente sul sito della CMON.

Gli eroi di Zombicide Black Plague sono circondati dagli zombi

Altro da dichiarare?

L’edizione Asmodee Italia è ben curata, con una traduzione efficace e corretta sia nel manuale che nelle carte, e si può trovare facilmente assieme a tutte le espansioni (come Wulfsburg, che però non ho ancora provato). In arrivo quest’anno il seguito The Green Horde, dove daremo battaglia a dei famelici orchi zombie 😉 ! Chi poi è allergico all’ambientazione fantasy-medievale può sempre optare lo Zombicide originale con un setting contemporaneo.



About

Da sempre appassionato di videogiochi, giochi da tavolo, fumetti, libri e cinema, ho deciso di aprire un blog dedicato a tutte queste mie manie per condividerle con spiriti affini!


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